In attesa del suo… funerale, Alessandro Cattelan si racconta scoprendo Mantova

MANTOVA Risponde al telefono mentre è in viaggio. Destinazione Mantova. La sua prima volta nella città virgiliana. “Sono molto curioso, sento che ci innamoreremo subito. Questo tour mi ha permesso di fare tante piccole gite, dimensione da gita scolastica, che mi hanno consentito di conoscere meglio città che avevo già visitato e scoprire quelle in cui non ero mai stato prima”. Il tour è il primo teatrale di Alessandro Cattelan, conduttore tv tra i più apprezzati dal pubblico. 22 tappe, tutte sold out, in giro per l’Italia. L’ultima è in programma a Mantova al Pala Unical, eccezionalmente in un palazzetto, mercoledì 1° novembre. “Salutava per sempre. La spettacolare fine di Alessandro Cattelan” il titolo di un one man show, prodotto da Live Nation, in cui il conduttore di Tortona invita il pubblico ad assistere al suo funerale. Tante dissacranti risate unite a qualche momento di malinconica riflessione con quell’ironia che l’ha reso celebre e un personale sguardo su un mondo di cui ormai non fa più parte con il privilegio, quindi, di una totale sincerità.

Alessandro, qual è il bilancio di questo primo tour teatrale?

“È un bilancio abbastanza semplice. Abbiamo sempre avuto il tutto esaurito e soprattutto la gente si è divertita, ha riso tanto. Personalmente ho fatto un’esperienza nuova. Sono sempre stato molto rilassato, prendendo il mio lavoro come un gioco e questo spirito l’ho mantenuto anche in questo tour. La prima volta ero terrorizzato. Adesso invece è diventata una delle cose che preferisco fare nella vita”.

Conduttore televisivo e radiofonico, alcuni ti hanno accostato ai grandi showman americani, altri ti definiscono un sex symbol. Alessandro Cattelan come si definisce?

“Un sex symbol, davvero? Non lo sapevo (ride). Direi un misto di tutte queste cose. Dalla televisione alla radio, ogni programma ha sfumature diverse. Intrattenitore potrebbe essere la definizione corretta”.

Fino al 25 ottobre, il martedì e il mercoledì, va in onda su Rai Due in seconda serata “Stasera c’è Cattelan”. Come scegli gli ospiti del programma?

“Per prima cosa devono chiedere pochi soldi (ride ancora). La contemporaneità è la discriminante maggiore. C’è stato un periodo un cui cercavamo storie da raccontare, adesso puntiamo ad avere il personaggio del momento, gli ospiti in promozione come può essere un attore con un film in uscita”.

Uno degli ultimi ospiti del programma è stato un atleta mantovano, Alessandro Michieletto.

“È ragazzo estremamente positivo oltre che un grande campione. L’ho apprezzato ancor prima di conoscerlo per il suo modo di essere in campo. È gioioso, un tipo con cui è facile andare d’accordo. Ho un debole per gli sportivi, hanno quel fuoco negli occhi che ti conquista immediatamente. E poi hanno lo scarto maggiore perché, il più delle volte, siamo abituati a sentirli parlare solo in un contesto post partita, invece confrontandoti con loro si scoprono persone davvero intelligenti”.

Ci sono personaggi che ancora non hai avuto ospiti nella tua trasmissione e che ti piacerebbe avere?

“Ce ne sono molti. Liam Gallagher degli Oasis è uno di questi. Tra gli sportivi Zlatan Ibrahimović e José Mourinho”.

Qual è il tuo rapporto con i social?

“Altalenante. In questo periodo io e i social ci siamo presi una pausa di riflessione. Li uso come parte del mio lavoro. Non utilizzo più Twitter, o X, perché mi stava facendo odiare le persone, lì dentro sembrano tutti cattivi. Invece, quando le incontri, le persone non sono così male. Sono su Instagram però cerco di non leggere i commenti. Tutti hanno da dire su tutto. Siamo bombardati di informazioni. Un giorno, chissà, io e i social torneremo a innamorarci”. Intanto è scoccata la scintilla con Mantova dove è arrivato per preparare dei materiali per lo spettacolo del 1° novembre.

Tiziana Pikler