MFF, penultima giornata

MANTOVA   Il lunedì del MantovaFilmFest accoglie un ospite e completa il programma del Concorso, mentre proseguono la Retrospettiva e la sezione Filmdoc.

 

Il penultimo giorno di festival prende il via con il consueto appuntamento mattutino con la Retrospettiva dedicata a Pietro Germi. Nella sala interna del Mignon arriva alle 11 In nome della legge (1949) tra i primi film italiani ad affrontare lo spinoso tema della lotta alla mafia, scritto da Germi con Federico Fellini e Mario Monicelli e interpretato da un quasi esordiente Massimo Girotti.

 

Il pomeriggio è dedicato alle repliche del Concorso opera prima, Io vivo altrove! di Giuseppe Battistoni per la prima volta dietro la macchina da presa (ore 16) e Margini di Niccolò Falsetti (ore 18). Il film di Battiston è un libero adattamento di un racconto di Flaubert trasportato ai giorni nostri, garbata commedia dove gli amici Biasutti e Perbellini abbandonano la città per dedicarsi alla vita di campagna in un paesino tra le colline venete: non troveranno l’accoglienza che speravano. Margini ci porta tra i sogni e le frustrazioni di un gruppo punk di Grosseto, tre amici di una vita che decidono di cogliere l’occasione di organizzare un concerto nella loro città: le difficoltà sul loro cammino ne metteranno a dura prova energie e relazioni.

 

La sezione Filmdoc presenta il documentario Il cerchio di Sophie Chiarello, vincitore del David di Donatello per la sua categoria. Un emozionante viaggio tra i pensieri e le parole di un gruppo di bambini di scuola elementare a Roma, che esplora il loro mondo e tenta di interrogarsi sul futuro della prossima generazione.

 

La programmazione serale presenta le ultime due opere prime in concorso, rispettivamente alle 20.45 e alle 22.30, assieme ad un ospite: il regista Nicola Prosatore arriva in arena per incontrare il pubblico e introdurre il suo film Piano Piano, fiabesco racconto di formazione nella Napoli di fine anni ’80. Qui, tra sogni scudetto e piccole criminalità, un palazzo sta per essere espropriato contro la volontà della comunità che lo abita: tra di loro la giovane Anna, chiamata suo malgrado ad affacciarsi all’età adulta.

 

A seguire Primadonna di Marta Savina, ispirato alla vera vicenda di Franca Viola, che ci racconta la storia di Lia, giovane contadina nella Sicilia degli anni ’60. La sua vitalità attrae le attenzioni e gli abusi del figlio di un boss locale: Lia decide di ribellarsi agli osceni costumi del tempo, rifiutando un matrimonio riparatore e denunciando il suo aguzzino e i suoi complici.

 

 

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