Gonzaga, di corsa in aiuto ai paesi più poveri

GONZAGA I ragazzi del Rotaract Gonzaga-Suzzara corrono insieme al distretto lombardo 2050 per fermare la fame nel mondo; l’iniziativa ideata in collaborazione con l’organizzazione internazionale no profit Rise Against Hunger Italia supporterà la fase di confezionamento di un’importante quantità di pasti caldi indirizzata alle scuole dei paesi più poveri e in difficoltà della terra.
Per ogni km di strada percorso sarà devoluta una piccola ma significativa donazione in favore della relativa raccolta fondi e con tale scopo i ragazzi del Basso Mantovano ieri mattina si sono messi in marcia percorrendo la ciclabile Bondeno-Gonzaga.
Si tratta di un’ora di svago o di un pomeriggio in compagnia che può cambiare radicalmente la vita di tutti quegli studenti e studentesse che ancora oggi accostano l’istruzione ad una conquista e non ad un diritto.
Tale impegno non combatte solo la fame nel mondo ma al contrario si scaglia anche contro la disuguaglianza di genere e il lavoro minorile offrendo a questi ragazzi un futuro migliore. Rise Against Hunger insieme ai suoi sostenitori, tra cui l’associazione Rotary, si è posta l’obiettivo di vincere la fame entro il 2030 attraverso la distribuzione di cibo e aiuti umanitari in tutte quelle zone in grave stato di emergenza.
Attualmente si attende solo l’evento di confezionamento a livello nazionale che si terrà a Roma il 13 marzo 2021 a cui parteciperanno tutti i 13 distretti italiani: le razioni così composte saranno in seguito distribuite nei vari istituti con il fine di incentivare gli studenti al conseguimento di una carriera scolastica.
Al momento sono già stati distribuiti più di 30 milioni di pasti, un impegno altrettanto avvalorato dalla sottoscrizione dell’Agenda Onu 2030. La corsa solidale inaugurata il 18 ottobre si concluderà il 16 novembre e nonostante l’emergenza sanitaria in corso questa modalità di raccolta fondi permette di essere portata avanti in totale sicurezza, singolarmente o in gruppo con la dotazione di mascherine e il mantenimento del distanziamento minimo.
Cecilia Frignani