Ponti sul Mincio: per la prima volta l’antico castello sarà visitabile

PONTI SUL MINCIO Proseguono senza sosta, e dovranno terminare entro fine marzo 2024, i lavori di restauro del castello di Ponti. Fortificazione scaligera che, proprio di recente, ha ottenuto, come tanti altri comuni del territorio mantovano, un importante contributo di 885 mila euro, su tre annualità, come contributo derivante da un bando statale per interventi di tutela e promozione del patrimonio culturale e storico per la ristrutturazione completa dei lotti funzionali.
«Per noi è un risultato importante, che viene da lontano ed ovviamente ci rende felici ed orgogliosi – sottolinea il sindaco Massimiliano Rossi – ma è un traguardo che va condiviso con le amministrazioni precedenti ed ottenuto grazie all’impegno di tutti. Il recupero del nostro castello è in agenda da tanti anni e dopo aver portato a termine il primo lotto di interventi nel 2014, il progetto per il nuovo finanziamento invece prevede il completamento della sistemazione delle torri scudate, del rivellino e di tutti i camminamenti di ronda».
Intanto, come detto, si va avanti con la seconda tranche della riqualificazione che, grazie a fondi provenienti da Gal e Regione, sta interessando cinta muraria e mastio con l’obiettivo di rendere visitabile l’interno, inaccessibile da sempre, con la realizzazione delle impalcature dei solai, replicando le posizioni ed il livello di quelli originari, che non saranno in legno, ma in metallo ossidato. La scelta di recuperare questa parte della struttura si pone chiaramente in continuità con quanto già fatto nella torre dell’orologio, e proprio come in quest’ala della fortificazione, i solai assolveranno anche il ruolo di strutture delle murature, ottenendo così un miglioramento nel comportamento sismico del monumento.
«Il castello è, da sempre, il simbolo della nostra comunità – afferma ancora Rossi – ed il cuore della vita degli abitanti di Ponti. La nostra volontà, dopo un confronto con la Soprintendenza, è che ci possa essere una visione comune ed una sorta di continuità progettuale per il recupero complessivo dell’intera struttura. Ci stanno i tempi tecnici e burocratici per approvare interventi e per definire, nel dettaglio, il lavoro da organizzare, ma non vorremmo attendere pause troppo lunghe o addirittura avere una sospensione del cantiere. Speriamo di ottenere un parere nel minor tempo possibile. L’obiettivo è rendere l’edificio storico fruibile nel suo complesso».