Sono 467 le firme contro la chiusura delle poste di San Biagio

SAN BIAGIO (Bagnolo San Vito) Nel momento del bisogno la cittadinanza ha risposto presente. Sono 467 le firme raccolte in occasione della petizione organizzata dall’amministrazione comunale per dire “no” alla chiusura dell’ufficio postale di San Biagio, il cui accesso è ancora interdetto al pubblico dopo la decisione presa dalla direzione distrettuale di Mantova nel rispetto delle ordinanze anti-assembramento del periodo post Covid-19. Scelta che, come anticipato nell’articolo dello scorso 25 giugno, non ha però trovato i consensi della giunta, che sta tentando in tutti i modi di riaprire un discorso apparentemente chiuso.
Unitamente ai fogli contenenti i nomi dei firmatari, presenti sino a ieri negli esercizi pubblici del Comune, la squadra capitanata dal primo cittadino  Roberto Penna  ha provveduto ad inviare una lettera di sollecito alla dirigenza di Poste Italiane, confidando in una celere risposta. «Le risposte che ci sono state fornite in via informale sono risultate essere poco convincenti – si legge nella missiva -. La mancata riapertura degli sportelli dell’agenzia di San Biagio sta creando problemi di assembramento all’ufficio di Bagnolo con situazioni che mettono in pericolo la sicurezza igienico-sanitaria degli utenti, soprattutto dei più anziani, di cui non vogliamo assumerci alcuna responsabilità. Ricordiamo che la frazione di San Biagio conta quasi 2500 abitanti e vanta una vasta zona industriale, motivo per il quale la presenza di un servizio postale risulterebbe particolarmente strategico. Ci troviamo in una situazione paradossale: attualmente possiamo contare su un solo ufficio attivo per oltre 6mila abitanti, con conseguenti problemi di congestione e disservizio per i nostri cittadini e le nostre aziende». Una simile petizione, anch’essa organizzata dal sindaco, è stata fatta anche a Pegognaga per riaprire le poste di Polesine. E qualche giorno fa, in effetti, l’ufficio postale della frazione è tornato attivo. (glas)