Settimana molto instabile con frequenti occasioni di tempo perturbato, specie martedì e venerdì.

MANTOVA L’assenza di un’area di alta pressione stabile nel Mediterraneo centrale darà vita ad una prima decade di novembre molto instabile e spesso perturbata. Qualità dell’aria migliore e neve per i monti, quindi, ma cielo spesso grigio e pioggia in quantità per la pianura.
Quello di ieri è stato un acconto. Tra sabato e domenica la città ha ricevuto quasi 40 millimetri di pioggia ma altrettanti ne cadranno entro pochi giorni, pur nella cornice di un clima non freddo. Anzi, per tutta la settimana avremo temperature tutto sommato miti per il transito di correnti occidentali se non meridionali. Arriverà spesso lo scirocco, infatti, ma sarà questa la causa di un nuovo peggioramento in programma domani.
L’attuale scenario è in buona sostanza opposto a quello di ottobre, quando un robusto anticiclone subtropicale ha spesso impedito l’avanzata dalle perturbazioni. Tutta la settimana trascorrerà di conseguenza all’insegna di una variabilità talvolta perturbata in attesa di un grosso peggioramento a carattere sciroccale già in vista per il prossimo fine settimana, specie tra domenica e lunedì.
In questo periodo dell’anno lo scirocco è un vento particolarmente temuto per le piogge sovrabbondanti cui dà spesso origine. Avanzando dal Nordafrica verso l’Europa raccoglie molto vapore acqueo dal Mediterraneo che anche quest’anno sono nettamente più caldi del solito. Attirato da una depressione presente sul Mar Ligure il vento entra in Valpadana risalendo l’Adriatico, diretto verso le Prealpi: oltre i mille metri di quota avviene quindi la condensazione del proprio vapore acqueo in piogge torrenziali per oltre 24 ore a ritmi impressionanti per la stagione, ossia con accumuli di 10-15 millimetri all’ora. Scontata la quantità di pioggia che si riversa velocemente a valle, anche perché la quota neve è solitamente molto elevata.
Un esempio arriva proprio dall’anno scorso, precisamente dal transito di Vaja, la tempesta di acqua e vento che ha distrutto migliaia di ettari di bosco sulle Dolomiti e che per poco ha risparmiato le alture veronesi. Nel vicino veronese andò peggio nel 2010. Il 1° novembre tracimarono il Tramigna e l’Alpone, mentre nel vicentino rimane famosa l’alluvione del Bacchiglione a Vicenza città. E anche nell’ottobre del 2012 e nel maggio del 2013 si rischiò qualcosa di simile.
La settimana si apre intanto con un buon miglioramento. Oggi avremo quindi ampie schiarite con temperature massime in netto aumento, previste sui 16/17 gradi nel pomeriggio. Non durerà. Già domani torneranno nuvole e piogge, specie al mattino, ma in un contesto mite (temperature massime sostanzialmente stabili). Andrà meglio mercoledì quando tornerà un po’ di sole pur con temperature in calo di qualche grado con il rischio di qualche piovasco nel pomeriggio. Giovedì mattina sarà probabile qualche banco di nebbia che lascerà spazio ad un po’ di sole attorno a metà giornata. Temperature minime sui 7/8 gradi e massime fra 13 e 14°. Un nuovo peggioramento piovoso si prevede infine per venerdì, in attesa di un ancor più pesante passaggio perturbato per domenica prossima.
Alessandro Azzoni