Settimana soleggiata, ma farà più freddo. Qualità dell’aria migliore, ma da mercoledì le polveri tornano a salire.

MANTOVA Una perturbazione debole ma provvidenziale. Da sabato la Valpadana respira aria migliore: la pioggia e un po’ di vento hanno più che dimezzato la quantità di polveri sottili che dall’inizio del mese grava su tutto il nord Italia (le

Pm10 sono scese da 80 a 35 microgrammi). Su Mantova sono caduti una decina di millimetri mentre sulle alture del vicino veronese è tornata anche un po’ di neve, circa 5-6 centimetri oltre i 1300 metri. Si è trattato della prima perturbazione del 2020 e a quanto pare non sarà seguita a breve da nuovi episodi perturbati.

L’inverno è ora ad un bivio. In assenza di seri contributi orientali o settentrionali già nei primi giorni di febbraio rischiamo i primi tepori primaverili. Fino ad oggi la stagione fredda non ha riservato sorprese: alta pressione imperante, un po’ di nebbia con gelo notturno nella media, pochissime perturbazioni (quindi precipitazioni scarse o nulle) e molto smog. Tutto è dipeso dalla grande compattezza del vortice polare che ormai

dall’inizio di dicembre continua ad inviare impulsi di aria tiepida dall’Atlantico all’Europa respingendo il freddo verso la Russia continentale. Difficile che la corrente a getto, attualmente fortissima, possa rallentare nelle prossime settimane. Significa che con buona probabilità anche la prima parte di febbraio trascorrerà all’insegna della stabilità atmosferica con temperature spesso oltre le medie del periodo. Ancora inquinamento, quindi, con il transito delle perturbazioni relegato al nord del continente. E niente da fare, con una situazione del genere, per le ondate di freddo.

Anche negli ultimi anni la seconda metà di gennaio è stata spesso poco invernale, senza un solo episodio nevoso degno di nota in pianura e più in generale con precipitazioni sempre piuttosto scarse. Nel 2016 il termometro sfiorò addirittura i 15 gradi.

Anche l’Europa sta vivendo una situazione anomala. Anzi, in alcuni stati come la Germania o la Francia, per non parlare dell’est del continente e della Russia, l’attuale gennaio rischia di passare alla storia come il più caldo in assoluto da almeno cent’anni.

Da oggi un po’ di inverno arriverà comunque. L’alta pressione si sbilancerà temporaneamente verso nordest facendo affluire correnti più fredde sulla nostra Penisola, segnatamente sulla parte adriatica. Qualche sbuffo di bora arriverà anche in Valpadana. L’aria più secca produrrà ampie schiarite ma dalla serata di oggi le temperature scenderanno parecchio, con la prospettiva, domattina, di gelate estese anche in pianura. Previste minime fino a -5°. Il sole del giorno riporterà il termometro sui 6-7 gradi. Tempo e temperature analoghe mercoledì, quando per effetto di un’alta pressione particolarmente forte torneranno i soliti problemi di inquinamento su tutta l’area padana.

Da giovedì una depressione sulla Spagna tenderà ad orientare le correnti da sudest. Aumenteranno quindi le temperature, specie quelle diurne. Non è da escludere infine un parziale peggioramento tra sabato e domenica prossima, in ogni caso tutto da valutare.

Alessandro Azzoni