Calcio Serie D – Il baby Tosi: “Mantova, pronto per il Martelli”

Federico Tosi in azione a Caronno
Federico Tosi in azione a Caronno

Mantova I primi calci nel San Pio, poi il passaggio al Mantova, cinque anni al Parma e il ritorno in biancorosso. Punto fermo della Juniores capolista in campionato, debuttante assoluto in prima squadra domenica scorsa contro la Caronnese. A 16 anni non è da tutti. Dunque, bravo  Federico Tosi, diamante grezzo del vivaio Acm sul quale  Massimo Morgia ha messo gli occhi da un po’. Ci sarebbe da montarsi la testa, ma Federico non sembra il tipo. Conosciamolo meglio.
 Torniamo a Caronno: quando hai saputo che avresti giocato?
«Domenica mattina. Ed è stata una sorpresa, anche se i giornali già l’avevano scritto».
 Prima reazione?
«Un po’ di tensione, inevitabile. Ma già durante il riscaldamento mi sono tranquillizzato».
 E in campo com’è andata?
«È stato bellissimo esordire in una partita così importante e davanti a tanti tifosi. Per me che ho sempre seguito il Mantova dalla curva, poi, l’emozione è stata doppia».
 Ne hai risentito in campo?
«Ho cercato di seguire i consigli dei miei compagni, che mi ripetevano di stare tranquillo e che era solo una partita di calcio».
 Ti sei piaciuto?
«Sì, abbastanza. Temevo di essere più teso, invece penso di aver giocato una buona partita. Ma si può sempre far meglio».
 Che commenti hai ricevuto a fine gara?
«Il mister mi ha fatto i complimenti, ed anche i miei compagni di squadra. In tribuna c’era mio papà a seguirmi ed anche per lui è stata una grande soddisfazione. E poi il resto della famiglia, gli amici, i miei compagni di scuola… In tanti si sono congratulati».
 A proposito: come va a scuola?
«Bene. Frequento il liceo sportivo, sono in terza. Materie preferite: italiano e storia».
 Altre passioni oltre al calcio?
«Il pallone e lo studio mi portano via parecchio tempo. Ma sono “sacrifici” che faccio volentieri. Quando posso, esco con gli amici, gioco alla Playstation e ascolto musica trap».
 Qual è il tuo ruolo ideale in campo?
«Sono un centrale. Poi mi adatto anche a fare il terzino, com’è capitato a Caronno».
 Hai un calciatore modello?
«Thiago Silva. Anche se sono juventino».
 E del Mantova chi era il tuo idolo?
«Graziani, giocoforza. Con tutti i cori che gli abbiamo dedicato in curva…».
 Fare il calciatore di professione è il tuo obiettivo?
«Piano, piano. Ora penso a finire il liceo e ad imparare il più possibile da questa esperienza col Mantova. Poi vedremo quello che succederà».
 Intanto, visto che De Santis marcherà visita anche con lo Scanzorosciate, domenica potresti debuttare al Martelli…
«Eh già. Vedremo, io sono a disposizione. Certo, l’asticella si alza. Ma sarebbe davvero bello».
 Bello e impegnativo…
«Io sono pronto».
 Vogliamo parlare anche della Juniores? State andando fortissimo: otto vittorie di fila e primo posto in classifica…
«Siamo un bel gruppo. E gli allenamenti con la prima squadra ci stanno dando una grossa mano. Gli schemi e i movimenti sono gli stessi. Anch’io ne ho tratto beneficio nel passaggio in prima squadra».
 Se il buongiorno si vede dal mattino, questo 2019 promette bene per te…
«Niente proclami, obiettivi, illusioni. Lavorare ogni giorno, mettercela tutta in ogni allenamento: solo questo prometto». E non è poco.