Festivaletteratura – Alessandro Aresu: siamo in guerra ma non ce ne accorgiamo

MANTOVA «Siamo in guerra, anche se in pochi lo sanno». Si apre così, con una citazione al suo libro “Il domino del XXI secolo: Cina, Stati Uniti e la guerra invisibile sulla tecnologia” (ed. La Feltrinelli) , l’appuntamento con Alessandro Aresu tenutosi ieri nella Basilica Palatina di di Santa Barbara dal titolo “La guerra dei microprocessori”.
Insieme a Simone Pieranni, il noto consulente scientifico ha voluto affrontare la tematica dei microprocessori (sistemi presenti in apparecchi tecnologici anche di tutti i giorni, compresi i comuni smartphone) e di come il dominio tecnologico sia stato anche una sorta di dominio politico soprattutto tra Cina e Stati Uniti.
Si tratta di una vera e propria guerra questa, dal momento in cui i recenti disordini tra Taiwan (tra i principali Paesi che fornisce chip e accessori tecnologici anche per apparecchi tecnologici americani) e il governo cinese ha portato quest’ultimo ad avere ulteriori tensioni con gli USA.
Nel corso dell’evento si è parlato, infatti, sia della ricerca di una sorta di autosufficienza tecnologica della Cina, perseguita sin dai tempi di Mao Zedong nonostante la loro estrema povertà, sia dell’efficacia del governo Trump nell’affossare l’ascesa “telefonica” cinese con l’arresto nel 2019 di Meng Wanzhou, figlia del leader del colosso telefonico telefonico “Huawei” Ren Zhengfei e, all’epoca, chief executive dell’azienda, causando quindi perdite importanti dal punto di vista economico non solo nel loro paese, ma anche a livello globale.
A fine evento Aresu e Pieranni si sono intrattenuti col pubblico presente per rispondere alle loro domande, approfondendo così un argomento tanto intricato quanto importante.